Impianti Condizionamento e Refrigerazione

VRF in continua evoluzione

Nel mercato degli impianti HVAC l’evoluzione tecnologica dei sistemi VRF conferma il valido impiego al fine del risparmio energetico, richiesto in maniera sempre più stringente dalle normative in materia.

Sistema VRFLa presenza sul mercato di prodotti sempre più versatili e completi degli elementi idronici, fanno immaginare un impiego della tecnologia nelle più varie tipologie di edifici.

Le versioni, così dette “ibride”, oltre che a provvedere per la climatizzazione, sono in condizione di assicurare la produzione di acqua calda anche in alta temperatura, da destinare al riscaldamento e agli usi sanitari.

In media i sistemi VRF possono funzionare con temperature esterne che vanno da -5 °C a + 43 °C in raffrescamento e da – 20 °C a + 24 °C in riscaldamento, ciò premette di poterle installare praticamente ovunque e in edifici di diversa destinazione d’uso.

Per i sistemi a pompa di calore sono disponibili sul mercato sistemi da un minimo di 10 a un massimo di 150 kWf e per il riscaldamento diversi raggiungono anche i 180 kWt.

Quasi in maniera esclusiva utilizzano come refrigerante l’R410a, che al momento rappresenta il fluido refrigerante che permette maggiore risultati in termini di COP e EER, efficienza che può raggiungere rispettivamente il rapporto di 4,5 e 4.

Sistema VRF 2Le varianti possibili in potenza e nel numero di unità interne collegabili che copre il campo da 6 a circa 60 apparecchi, rendono i sistemi VRF particolarmente idonei per l’impiego nelle abitazioni residenziali con superficie abitabile più significativa, nei piccoli e medi uffici, nelle attività commerciali, nelle strutture ricettive, agenzie bancarie, etc.

La tecnologia inverter che agisce sulla velocità del compressore, permette di adattare il sistema a secondo della domanda con un controllo continuo per tutto il campo di lavoro che in genere va da circa il 30% al 100% della potenza del sistema.

Inoltre i sistemi VRF ad acqua, oltre a poter utilizzare acque di falda e di superficie, sono idonei per l’applicazione in impianti geotermici.

Tutte le caratteristiche di cui sopra e molte altre, anche in tema di gestione, con l’ausilio delle componenti idroniche, candidano sicuramente questi sistemi come sostituiti degli impianti di riscaldamento tradizionali negli interventi di retrofit e nelle nuove costruzioni, in quanto sono nelle condizioni di offrire un’unica soluzione impiantistica globale per la climatizzazione degli edifici.

In conclusione i sistemi VRF rappresentano per gran parte delle realtà edilizie una valida alternativa per raggiungere le migliori condizioni in termini di confort e risparmio energetico. Se poi è anche possibile coprire il fabbisogno elettrico, che costituisce il vettore energetico primario per il funzionamento, con l’ausilio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, il sistema globale si presterà al raggiungimento dell’obbiettivo del consumo energetico zero o quasi zero.

A cura della segreteria di CNA SI