Lavori Pubblici

Avvalimento, non solo clausole generiche

Il Consiglio di Stato ha dato chiarimenti circa i requisiti del contratto di avvalimento. La Sentenza del 9 febbraio 2015 n. 662, ha messo in evidenza come la giurisprudenza interpeti i contenuti del contratto in modo estremamente rigido.

Da un lato, precisa il Consiglio, che è onere del concorrente, dimostrare che l’impresa ausiliaria non s’impegna semplicemente a prestare il requisito soggettivo richiesto, assumendo l’obbligazione di mettere a disposizione dell’impresa ausiliata le proprie risorse ed il proprio apparato organizzativo in tutte le parti che giustificano l’attribuzione del requisito di qualità e quindi: mezzi, personale, prassi e tutti gli altri elementi aziendali qualificanti, in relazione all’oggetto dell’appalto.

SentenzaDall’altro lato si sottolinea che per potersi avvalere dei requisiti di carattere economico, finanziario, tecnico, organizzativo di un altro soggetto è necessario che risulti chiaramente, sia dal contratto di avvalimento e sia dalla dichiarazione unilaterale dell’impresa ausiliaria.

Quindi il contratto di avvalimento deve soddisfare l’esigenza di determinazione dell’oggetto riportando in modo compiuto, esplicito ed esauriente le risorse e i mezzi prestati in modo determinato e specifico.

Sempre secondo il Consiglio di Stato, le clausole generiche non possono dar vita ad un principio di prova, in quanto la tassatività normativa “prevede la precisa indicazione degli elementi aziendali concreti sui quali si fonderà l’avvalimento, con una scelta esplicita alla massima trasparenza ed ostensibilità del modus del collegamento imprenditoriale.

A cura della Segreteria di CNA SI – Fonte Gazzetta Amministrativa