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Se si recupera l’acqua

L’acqua è un bene prezioso, tuttavia mentre nelle abitazioni le persone evitano gli sprechi, nei locali pubblici, nelle scuole e in tutti i luoghi diversi dall’uso privato, spesso questa risorsa viene trascurata.

Eppure, per prime le Amministrazioni pubbliche si dovrebbero impegnare per il consumo razionale delle risorse e quindi per il rispetto dell’ambiente che è strettamente legato al risparmio energetico.
In particolare nei territori come il nostro dove l’acqua spesso scarseggia anche per l’inefficienza delle reti idriche trascurate nel tempo, l’attenzione per ridurre al massimo gli sprechi dovrebbe rimanere sempre al primo punto all’ordine del giorno.

Non c'é acqua da perdereCerto, assistere ai giochi d’acqua nelle strade, occasionalmente provocati dalle frequenti rotture delle condotte, mentre si farebbero installare rubinetti e soluzioni innovative per limitare l’erogazione nei punti di erogazione pubblica, sarebbe a dir poco demenziale.

Ma dotare di impianti di trattamento acqua per il recupero delle acque grigie da impiegare per l’irrigazione di aiuole e spazi verdi a sevizio degli edifici stessi, non sarebbe un cattivo esempio, considerato che oggi le nuove tecnologie permettono la realizzazione di impianti poco invadenti e di poco costo.
Si risparmierebbe l’acqua, nelle scuole e negli uffici pubblici si potrebbe recuperare anche il 50% della risorsa, e si potrebbe evitare di inviare autobotti e addetti che, comunque l’Ente organizza il servizio, sconta il costo dell’inefficienza della macchina pubblica.

In genere per muovere un’autobotte comunale si parte dalla sollecitazione di un Amministratore, a sua volta sollecitato da qualche interessato, che chiede l’impegno di qualche Funzionario/Dirigente dell’ufficio addetto, che da disposizione scomodando un subalterno, sempre dell’ufficio competente, che a sua volta in maniera molto gentile deve pregare qualche autista di rendersi disponibile per la causa, che a sua volta è disponibile ma gli devono prima trovare l’aiutante per sorreggere il tubo, in quanto la sua mansione e solo quella di autista e non gli compete il tubo. Ma questa soluzione, secondo le buone Amministrazioni, è la più conveniente e soprattutto fa “lavorare le persone”.

Recupero acquaMa tralasciamo gli impianti di trattamento acqua che implicano “farraginosi progetti” che le aziende forniscono anche gratuitamente, che implicano poi una manutenzione, la quale non rientra nel vocabolario o nella vocazione della gran parte degli Uffici Tecnici degli Enti e poniamo l’attenzione ai sistemi più semplici e collaudati sin dall’antichità: i sistemi di recupero dell’acqua piovana.

Se solamente si obbligherebbe ad adottare un sistema di recupero dell’acqua piovana e di un impianto di trattamento acqua grigia, per tutti quegli edifici di nuova costruzione o in ristrutturazione che hanno uno spazio verde da irrigare, utilizzando l’acqua recuperata per l’irrigazione e per il risciacquo dei cessi, si potrebbe ridurre il fabbisogno di acqua da rete pubblica di almeno il 35%.

Un po’ di elettropompe in meno che aspirano dalla rete pubblica, un po’ di autobotti in meno, che girano per le città negli orari di maggior traffico, non comportano a un risparmio energetico?

A cosa serve oggi consigliare il cliente energivoro di dotarsi di regolatori di flusso o della portata d’acqua, di rubinetteria temporizzata ed elettronica o di miscelatori con cartuccia clic, se poi comunque deve scontare l’insensibilità delle Amministrazioni, deve comunque pagare “l’eccesso di prelievo” anche se non preleva e deve, in ogni caso, pagare una tassa sui servizi “invisibili”, impropriamente chiamati indivisibili.

Se il bene comune acqua non viene considerato come importate, figuriamoci quale valore può essere dato alla professionalità di un idraulico, quando tutto funziona alla faccia degli sprechi.

A cura di Salvatore Puglia – Direttore di CNA SI