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La validità del certificato di taratura strumenti

Le caratteristiche tecniche di uno strumento di misura vengono dichiarate dal costruttore ed evidenziate nei cataloghi e sui manuali d’uso. Il certificato di taratura di uno strumento di misura per convenzione mondiale ha validità di un anno.

Fatti salvi tutti i casi dove una legge o una norma fissa un obbligo specifico, la periodicità di taratura di uno strumento di misura, in generale non è richiesta, semmai necessaria per l’esatta determinazione del parametro misurato.

Secondo le norme ISO 9001, la periodicità di taratura è definita dall’utilizzatore dello strumento assumendosi la responsabilità dell’applicazione e ne decide la frequenza secondo il piano di qualità adottato, strutturato in funzione all’attività svolta.

Per decidere tale periodicità l’utente deve basarsi sulle informazioni fornite dal costruttore dell’apparecchio, che per convenzione mondiale, le caratteristiche e la precisione le indica sulla documentazione a corredo dello strumento con la validità di un anno.

In sintesi, se lo strumento viene utilizzato nelle condizioni definite dal costruttore, esso è garantito per la precisione indicata per un anno di normale utilizzo.

L’utilizzatore può comunque modificare la periodicità di taratura in funzione dell’applicazione per le sue esigenze di misura, qualora queste ultime richiedano una precisione inferiore a quella dello strumento acquistato.

E’ opportuno che l’eventuale periodicità diversa da quella indicata dal costruttore sia indicata nel manuale del piano qualità ISO 9001 o certificazione di prodotto/servizio con le motivazioni e possibilmente a seguito di un confronto con l’Ente ci certificazione.

In genere uno strumento viene venduto senza certificato di taratura, ma viene sempre tarato dal produttore che ne garantisce le caratteristiche di precisione a seguito del proprio protocollo di collaudo.

Per lo strumento nuovo il produttore ha difficoltà a mantenere la documentazione attestante la certificazione di taratura, ciò a causa della produzione di grandi numeri che ovviamente vengono lavorati in linee di produzione con sistemi automatici. Il prodotto, comunque, è a tutti gli effetti certificato, essendo il produttore certificato per la qualità di processo riferibile agli standard internazionali, viceversa non potrebbe essere immesso sul mercato.

Strumenti di TaraturaLa differenza sta nel fatto che non è disponibile l’informazione dettagliata del campione utilizzato per tararlo e quindi non si può risalire al certificato di taratura dello strumento di riferimento.

La certificazione di taratura, come la si intende “normalmente”, o nei casi dove accettata, “l’attestazione di taratura per comparazione” vengono invece prodotte in laboratorio diverso e indipendente dal produttore e quindi con la necessaria e garantita la tracciabilità della misura.

Normalmente in Europa viene accettato il certificato/attestato, prodotto da soggetti abilitati, che garantiscono il fatto che la taratura sia stata effettuata con strumenti riferibili.

In conclusione, per l’acquirente è quindi valido il certificato di collaudo del produttore a meno che non venga richiesta, per questioni normative più rigide o per procedure di qualità interne, un certificato/attestazione aggiuntiva. La certificazione da laboratorio accreditato da ACCREDIA ha maggiore senso, solo nel momento in cui lo strumento di misura è usato come strumento di riferimento per tarare altri strumenti di misura.

A cura della segreteria di CNA SI – Fonti normative.