Impianti Termici

La contabilizzazione negli impianti centralizzati

Non è un problema la contabilizzazione del calore negli edifici esistenti con impianti centralizzati, anzi, è il solo metodo che permette una gestione indipendente ed autonoma degli orari e delle temperature e inoltre rende l’impianto più efficiente.

Il costo dei combustibili, fino agli anni Sessanta/Settanta, era molto basso, pertanto raramente si dotavano gli impianti centralizzati nei condomini di sistemi per l’autonomia gestionale e per la proporzionale ripartizione delle spese termiche per il riscaldamento.

Ad oggi la situazione è completamente cambiata, i costi dei combustibili e quindi i costi dell’energia prodotta con gli stessi sono diventati importanti per qualunque tipo di utenza, sia essa privata, pubblica, economico/industriale o terziario.

L’uso razionale dell’energia e il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili è quindi un obbiettivo comune di grande rilievo e di primaria importanza.

E’ ovvio che nella fattispecie degli impianti centralizzati di riscaldamento, tale obiettivo si deve perseguire dando la possibilità alla singola utenza di riscaldare solo quando gli serve, di regolare la temperatura per le proprie esigenze e di sostenere i costi solo in base al calore/energia effettivamente consumata.

Per questo scopo la contabilizzazione del calore è il solo metodo che permette una gestione indipendente ed autonoma degli orari e delle temperature e quindi l’uso razionale della fonte energetica impiegata.

La normativa vigente, in merito alla regolazione e alla contabilizzazione dell’energia termica nelle unità immobiliari servite da impianti per la produzione del calore di tipo centralizzati, rende obbligatorio intervenire negli edifici esistenti, la disposizione e data dal D.Lgs. n. 102/2014, il quale indica la norma tecnica UNI 10200 quale documento contenente i principi per una corretta ed equa ripartizione delle spese.

Esistono due soluzioni tecniche per intervenire allo scopo:

    Impianto a distribuzione orizzontale

  • La contabilizzazione diretta, che si utilizzata in edifici a distribuzione orizzontale o a zona, cioè quando l’unità immobiliare è servita da una singola colonna montante (sistema tipico installato negli edifici di costruzione più recente) e viene chiamata diretta perché l’unità elettronica determina la quantità di calore utilizzato sulla base dell’effettiva portata di acqua di riscaldamento passante e della differenza di temperatura di mandata e di ritorno rilevata nel punto di collegamento con la colonna principale. In questi casi si possono utilizzare anche i moduli termici che permettono anche la produzione dell’acqua calda sanitaria;
  • Impianto a distribuzione orizzontale

  • La contabilizzazione indiretta, che viene utilizzata in edifici a distribuzione verticale a colonne montanti multiple (sistema adottato in edifici di vecchia costruzione) dove non è possibile creare zone idrauliche esclusive dell’unità immobiliare. Non essendo possibile misurare la portata d’acqua passante nel radiatore si impiegano i ripartitori di calore.

 

Sia l’una che l’altra soluzione di contabilizzazione deve far riferimento comunque ad un sistema di termoregolazione che deve intervenire sulla portata d’acqua passante nel radiatore, ovvero, valvole termostatiche che regolano la portata in funzione della temperatura ambiente.

L’installazione delle valvole termostatiche o cronotermostatiche non è invasiva e non è particolarmente onerosa, con una corretta installazione e un corretto utilizzo si ottiene un maggiore confort e un risparmio energetico del 15÷20%.

Non è invasiva nemmeno l’installazione, nel caso di contabilizzazione indiretta, dei ripartitori di calore, in genere sono di facile lettura e permettono la lettura dei dati, con il collegamento via radio, da un unico punto, che può essere il vano scala e quindi raccolti direttamente dall’Amministratore del condominio.

A cura di Salvatore Puglia per CNA SI