L’autoproduzione di energia da solare può portare un notevole sollievo economico alle famiglie a basso reddito, ma il costo d’investimento dell’impianto spesso nega questa opportunità a chi ha scarse possibilità economiche.
Tra gli argomenti che spesso vengono esposti contro il fotovoltaico e molti interventi di efficienza energetica, si evidenziano quelli che affermano che gli interventi portano benefici economici solo a chi ha i soldi per fare l’investimento, mentre lascia a piedi gli altri, con l’aggravante che questi ultimi contribuiscono a pagare in bolletta gli incentivi che vanno ai primi.
A conclusione del conto energia FV, lo stesso argomento è stato ripreso contro l’esenzione dal pagamento degli oneri di sistema sull’energia auto consumata: chi ha i soldi per farsi l’impianto FV risparmia, mentre i costi del sistema elettrico pesano su chi deve prelevare energia dalla rete.
Queste osservazioni sono spesso strumentali per attaccare la generazione di energia distribuita che danneggia compagnie elettriche e produttori da cicli combinati a gas, molto di più di quanto danneggi chi deve pagare in bolletta tutti i consumi.
Comunque è innegabile che queste osservazioni siano fondate: fotovoltaico, solare termico, pompe di calore e tutte le tecnologie che fanno risparmiare energia potrebbero fare moltissimo per chi ha redditi bassi, che in proporzione spende una quota maggiore delle proprie entrate per i consumi energetici, ma i costi di investimento tagliano fuori da questa opportunità una fascia rilevante della popolazione, che non riesce ad anticipare i soldi.
Le tariffe incentivanti o le detrazioni fiscali non riescono a superare questo ostacolo: le prime lasciano irrisolto il problema del capitale da anticipare, le seconde sono addirittura totalmente precluse a chi non ha reddito sufficiente per godere degli sgravi IRPEF.
Il fotovoltaico e le altre tecnologie per il risparmio rimangono di fatto appannaggio esclusivo di famiglie con una certa disponibilità economica e che siano a conoscenza dei risparmi possibili con certe scelte: molti infatti vivono in affitto o in condominio oppure non conoscono bene le soluzioni che consentono di tagliare la bolletta.
In altri paesi si stanno sperimentando soluzioni per permettere gli interventi di efficientamento anche a chi non ha soldi o un tetto di proprietà: esperienze innovative per dare energia solare considerando la proprietà condivisa degli impianti e politiche per permettere anche agli affittuari di fare efficienza o autoproduzione energetica.
Ad oggi si può solo sperare che qualcuno, non certamente i soggetti di cui sopra, possa consigliare anche ai nostri decisori politici a riflettere in tal senso.
Salvatore Puglia – Direttore di CNA SI