Impianti Condizionamento e Refrigerazione

Climatizzatori con gli incentivi fiscali

L’arrivo dell’estate motiva le persone per l’opportunità dell’installazione del climatizzatore, magari usufruendo degli incentivi. A spiegare nel dettaglio le varie possibilità e le modalità di accesso ai finanziamenti saranno gli installatori professionalmente abilitati e certificati.

Abilitati all’installazione e la manutenzione degli impianti termici secondo il DM 37/08 e Certificati secondo il DPR 146/18 (F-GAS) sono i primi accertamenti che il committente deve porre in essere. Questi due requisiti obbligatori pongono al riparo dell’eventuale diniego degli incentivi che vengono richiesti a seguito dell’installazione e soprattutto dall’incorrere a pesanti sanzioni.

Patentino F-GasAd esempio, qualora il committente affida l’installazione di un climatizzatore contenente Gas Fluorurati ad effetto serra (F-GAS), e buona parte delle apparecchiature attualmente in commercio li contengono, rischia, salvo che il fatto costituisce reato, una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 7.000 a 100.000 euro (D.Lgs. 26/2013).

Quindi, affidare l’installazione ai c.d. “praticoni” espone a dei rischi non indifferenti, inoltre non si potranno avere le informazioni tecniche corrette e le indicazioni su quale incentivo scegliere, in funzione del luogo di installazione e della capienza fiscale del soggetto interessato.

L’obbiettivo di questo articolo è di dare, qui di seguito, una prima informazione sul sistema degli incentivi disponibili in Italia per chi acquista e fa installare un condizionatore, il quale può usufruire di tre diversi tipi di incentivi:

Detrazioni Fiscali e Conto Termico

  • Il primo è legato alla ristrutturazione edilizia;
  • Il secondo è relativo al risparmio energetico;
  • Il terzo e quello inerente il conto termico.

Scegliere tra le possibilità non è facile e la convenienza dell’una o dell’altra tipologia dipende da diversi fattori, prima di tutto fiscali. Per i c.d. “bonus condizionatori” si intende una detrazione IRPEF, che può variare dal 50 al 65% a seconda della tipologia di intervento di efficientamento energetico dell’unità abitativa o dell’edificio. Con il Conto Termico si ottiene un contributo economico in conto capitale che varia secondo l’efficienza del nuovo climatizzatore e della zona climatica.

Gli incentivi disponibili per l’acquisto di un nuovo condizionatore sono una grande opportunità per tutti, grazie a loro è possibile ottenere un rimborso fino al 65% della spesa investita per l’installazione e un notevole risparmio in bolletta, facendo anche del bene anche all’ambiente.

Installare un nuovo condizionatore ristrutturando casa

Il primo tipo di agevolazione rientra nella normativa che prevede incentivi fiscali a beneficio di chi effettua lavori di ristrutturazione edilizia: acquistare un nuovo condizionatore mentre si ristruttura casa consente di usufruire di una detrazione IRPEF del 50% della cifra investita dilazionata in 10 anni. Per godere dell’agevolazione il beneficiario deve essere in possesso di un reddito che consenta quindi di effettuare la detrazione.

Ottenere l’incentivo tramite Ecobonus

Il secondo tipo di incentivo, rispetto all’incentivo concesso con la voce “ristrutturazione” (50% della spesa), è la detrazione ricollegabile al risparmio energetico (ecobonus), ha un’aliquota più alta (65%). Per godere di questa misura, è richiesto però che l’impianto da installare sia una sostituzione di un impianto di climatizzazione già esistente (non una integrazione, né un impianto nuovo ove prima non era presente nulla) e che soddisfi i parametri minimi di prestazione energetica.

Contributo economico con il Conto Termico

Il contributo del Conto Termico è concesso solo nel caso in cui il nuovo condizionatore che si vuole installare supera la soglia minima di prestazione di efficienza energetica (minimo 3,9 COP e 3,4 EER). Dalle due variabili (tasso di prestazione e zona climatica) dipende la definizione del contributo che il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) erogherà e che, in ogni caso, non potrà superare il 65% della spesa sostenuta. In merito alla modalità dell’erogazione, non è prevista in questo caso una detrazione fiscale, bensì l’erogazione diretta, tramite bonifico, di un contributo.Se il contributo è inferiore a 5.000 euro viene versato in una unica soluzione, altrimenti in due rate annue. Non è quindi necessario godere di alcun reddito dalla cui tassazione effettuare la detrazione ed è possibile dare delega all’incasso all’impresa installatrice.

Per saperne di più si consiglia, prima di decidere, di consultare il proprio installatore di fiducia e di non affidarsi a “venditori/praticoni” non professionali. Si ricorda che non si tratta di un elettrodomestico, ma di un vero e proprio impianto, definito impianto termico e quindi da inserire nell’apposito Libretto di impianto, i cui dati devono essere comunicati/aggiornati al Catasto Regionale degli impianti Termici e le prestazioni incideranno sull’APE (Attestazione di Prestazione Energetica) dell’edificio.

Da non dimenticare, in ogni caso, di richiedere la Dichiarazione di Conformità all’installatore e di rimanere in possesso di documentazione idonea a dimostrare il regolare smaltimento dell’apparecchiatura dismessa.

Vai alle pagine degli aderenti CON.SIRivolgendosi agli installatori aderenti a CON.SI, l’Utente finale, sicuramente, potrà avere le informazioni più corrette e puntuali per quanto di proprio specifico interesse.

A cura della Segreteria di CON.SI