Logo Elettricita

La nuova tariffa elettrica

Dall’inizio del 2017 non esistono più le tariffe elettriche come le conoscevamo ‒ D2 per residenti fino a 3 kW, D3 per non residenti e residenti con più di 3 kW e tariffa sperimentale D1 per le pompe di calore ‒ ma è stata introdotta una nuova tariffa denominata TD, indistinta per clienti domestici e variabile solo in base alla potenza impegnata e al kWh prelevato dalla rete dal singolo cliente.

La nuova tariffa è il risultato del secondo step della riforma delle tariffe elettriche per i clienti domestici, iniziata nel 2016 e a regime nel 2018, secondo le disposizioni della Delibera 2 dicembre 2015 582/2015/R/eel e in attuazione del Decreto legislativo n. 102/2014.

Dal 2017 per i servizi di rete viene eliminata ogni progressività e ogni sussidio incrociato tra clienti domestici, rendendo la nuova tariffa TD più equa e più aderente ai costi di servizio. Continua invece la differenziazione tra clienti residenti e non residenti per le componenti tariffarie relative agli oneri generali di sistema attraverso l’applicazione di una quota fissa per i non residenti e mantenendo due scaglioni di progressività di consumo (fino a 1800 kWh/anno e oltre 1800 kWh/anno).

Il motivo principale per il quale è stata avviata una riforma tariffaria per i clienti domestici è dovuto alla struttura ormai anacronistica delle tariffe elettriche in Italia, risalente a più di quarant’anni fa, basata su sussidi e scaglioni di consumo progressivi.

Sia i servizi di rete (spese per trasmissione, distribuzione, misura) sia gli oneri generali di sistema crescevano al crescere dei consumi; in questo modo gli utenti con consumi inferiori a 2.700 kWh annui pagavano una tariffa sotto costo rispetto ai consumi, in quanto erano finanziati da coloro che superavano questi consumi e dai non residenti, che pagavano dei sovraccosti.

Questo tipo di sistema tariffario negli anni ha favorito i bassi consumi e penalizzato le tecnologie energeticamente efficienti e rinnovabili come le pompe di calore, dato che la loro installazione comportava un importante aumento dei consumi elettrici, della potenza impegnata e di conseguenza dei costi in bolletta.

Con l’introduzione nel 2014 della tariffa sperimentale D1 per chi installava pompe di calore come unico impianto di riscaldamento della propria abitazione si è iniziato il percorso che porterà, a regime, alla tariffa non progressiva TD per tutti gli utenti domestici. Per chi ha la ex tariffa D1 (la sperimentazione è terminata il 31 dicembre 2016 ma per chi l’ha ottenuta è garantita per 10 anni) il provvedimento dell’Autorità prevede che già nel 2017 venga anticipata l’applicazione della nuova struttura tariffaria non progressiva, che entrerà a regime nel 2018 per tutti i clienti domestici.

I livelli di potenza impegnata che compaiono nelle bollette elettriche, definiti anche “taglie” e determinati in base ai consumi elettrici, passano nel 2017 da 6 a 15, con più possibilità di scelta. Inoltre dal 1° aprile 2017 e per 24 mesi (fino al 31 marzo 2019) c’è una riduzione dei costi richiesti “una tantum” per effettuare il cambio di potenza, nello specifico l’azzeramento del contributo amministrativo in quota fissa (27 €) per richieste di variazione del livello di potenza disponibile e la riduzione di circa il 20% del contributo in quota potenza per gli aumenti fino a 6 kW.

Per le famiglie a basso reddito, che potrebbero subire gli eventuali effetti negativi della nuova tariffa, è stato potenziato il Bonus elettrico, un’agevolazione sulla bolletta annuale introdotta dal Governo e resa operativa dall’Autorità per l’Energia con la collaborazione dei comuni, per assicurare un risparmio alle famiglie in condizione di disagio economico.

Dall’inizio del 2017 ha preso il via anche l’offerta Tutela Simile, dedicata a famiglie e piccole imprese in regime di maggior tutela per la fornitura di energia elettrica. Si tratta di una fornitura transitoria con una struttura contrattuale standard definita dall’Autorità per l’Energia che permette ai clienti in maggior tutela di sperimentare un’offerta simile a quelle del mercato libero, una sorta di “strumento-ponte” per accompagnare l’utenza in vista dell’eliminazione dei regimi di tutela di prezzo.

A cura della Segreteria di CNA SI – Fonte ASSOCLIMA