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Antennisti – Filtro per le interferenze LTE

Il nuovo segnale quarta banda di telefonia mobile interferisce con alcune frequenze del digitale terrestre, precisamente con i canali 58 e 60 interessati in alcune zone dal segnale Rai. Solo un filtro digitale può evitare l’oscuramento di chi rimane nel raggio di circa 30 km.

Nell’intervista di Luigi Chiarello (Italia Oggi), Alberto Zanellati, coordinatore antennisti di CNA Impianti, evidenzia le criticità della bozza di Regolamento sui sistemi per le comunicazioni di nuova generazione (LTE) e del tentativo di scaricare sull’utente l’aspetto più critico dell’operazione.
In particolare all’art. 4, comma 2, laddove si parla degli interventi di mitigazione delle interferenze sugli impianti di ricezione del segnale TV digitale terrestre, l’attività relativa a questi interventi viene definita di “manutenzione ordinaria” e pertanto, in quanto tale, non necessiterebbe né dell’intervento di una impresa abilitata, né della dichiarazione di conformità.

Naturalmente, al Ministero dello Sviluppo Economico abbiamo inviato una nota nella quale, come associazione di categoria, dissentiamo radicalmente da tale previsione in quanto, ai sensi dell’art. 2, comma 1, lett. d) del DM 37/08, l’ordinaria manutenzione è definita come “gli interventi finalizzati a contenere il degrado normale d’uso, nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportano la necessità di primi interventi, che comunque non modificano la struttura dell’impianto su cui si interviene …“.
Al di là del fatto che l’installazione di un filtro trasforma ed amplia la struttura dell’impianto, non può essere considerata un intervento a contenere il normale degrado di un impianto, né tantomeno un primo intervento atto a far fronte ad eventi accidentali, tale operazione deve essere ritenuta a tutti gli effetti un intervento di manutenzione straordinaria e, come tale, soggetta alle prescrizioni del DM 37/08 che prevedono l’obbligo del committente di affidare i lavori ad una impresa abilitata (così come previsto dall’art. 8, comma 1 del DM 37/08) con il relativo rilascio della Dichiarazione di Conformità (art. 7 dello stesso DM 37/08).

Al CEI abbiamo chiesto di indire una specifica riunione del CT 100 (Sistemi ed apparecchiature audio-video) nel quale è presente il collega Alberto Zanellati, al fine di chiarire al più presto questo aspetto del Regolamento che ci appare in palese violazione del DM 37/08 sulla sicurezza degli impianti e che potrebbe causare contenziosi tra le imprese installatrici, i loro clienti e gli organismi preposti alle verifiche degli impianti stessi oltre a causare un vero e proprio vulnus rispetto alla legislazione vigente in materia di installazione e manutenzione degli impianti.

Fonti: Segreteria CNA Impianti Nazionale

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Intervista Zanellati su LTE – Italia Oggi 24 Maggio 2013