Dalle numerose ricerche di mercato, risulta che il consumatore o il potenziale committente è sensibilmente più avanti delle imprese riguardo l’uso dell’informatica e del digitale.
Anche se le imprese lo hanno capito, nella gran parte dei casi, non si sono adeguate, probabilmente perchè la strada da percorrere per ridurre il gap fa paura.
Spesso si sfugge anche rifiutandosi di ammettere che il digitale non è più un ambito verticale, riservato solo a certe fasce di soggetti: nuove generazioni, addetti ai lavori e appassionati delle nuove tecnologie.
Ma isolarsi da un ambiente dove ormai stanno tutti, con il trascorrere del tempo, e nell’era del digitale i cambiamenti avvengono molto più velocemente, in particolare per le piccole imprese/aziende, può significare rimanere collocati negli angoli più remoti del mercato o non essere in condizioni di affrontare o superare una qualsivoglia crisi.
Per avere un’idea della realtà con cui le imprese si debbono confrontare è meglio prendere in considerazione qualche dato riguardante la sola Italia (indagine Nielsen):
- cittadini che si connettono una volta al mese, poco meno di 30 milioni;
- cittadini che si connettono una volta al giorno, circa 21 milioni;
- età dei cittadini più interattivi:
- dai 18 ai 35 anni, circa il 75%;
- dai 35 ai 54 anni, circa il 47%;
- dai 55 in su si è raggiunto il 18%.
Ma il dato che deve far riflettere maggiormente e quello degli anziani, il 13% in più rispetto al 2012, il che la dice chiara sul prossimo futuro, cioè tutti.
Tutto quanto è accaduto e continua ad accadere, ha fatto e fa cambiare continuamente il processo per l’acquisto di un bene o per l’affidamento di una commessa rispetto a quello tradizionale. Il consumatore o il committente si informa, nella fase iniziale, attraverso la rete, che gli permette l’accesso a una grande quantità di informazioni per il maggior confronto e una prima valutazione. Tablet e smartphone si sostituiscono facilmente agli scaffali, li giri più velocemente, ti fanno vedere molti più prodotti e ti permettono di confrontare le offerte.
In sintesi, sono cambiati i tempi e gli spazi di scelta, sono diversi gli scaffali e sono cambiate le modalità con cui il consumatore o il committente entra in contatto con le informazioni per quanto è di suo interesse.
Solo una adeguata informatizzazione può permettere all’impresa di raggiungere un’efficiente e dinamico livello gestionale, necessario per mantenere nel tempo il rapporto con il cliente, che indubbiamente è la condizione per la propria permanenza nel mercato, al quale l’impresa deve adeguarsi e non pretendere che lo stesso rimanga “tradizionale”.
Anche gli ambienti che l’impresa costruisce e prepone per il collegamento con il complesso Istituzionale o per avere la possibilità di contrattazione, devono essere adeguati, essi possono notevolmente agevolare nel processo complessivo, che nel caso delle piccole realtà imprenditoriali, spesso, determinano fattori di competitività e possibilità di crescita; pertanto ogni forma di aggregazione di imprese deve trovare il modo di interporsi tra le singole imprese e il loro mercato facendo leva sulla digitalizzazione, cercando di abbandonare ogni sorta di inopportuno tradizionalismo o “interposizione fittizia”.
E’ un impegno che già da tempo si evidenzia nelle iniziative di CNA, adeguare tutto il proprio Sistema alle nuove richieste provenienti dalle imprese, attraverso il contatto diretto con tutte le proprie emanazioni, anche le più remote, possibile solamente con la digitalizzazione, incoraggia l’azione anche di CNA SI, che tra gli obbiettivi, anche se focalizzati, mantiene il recupero del “gap informatico generazionale“, che si è creato tra il mercato e le imprese.
A cura di Salvatore Puglia
Direttore del Consorzio CNA SI