Decreto Legge 37-08

Legge 46/90 e Terremoti a paragone

In questi ultimi mesi le vittime dell’ultimo terremoto invadono i pensieri di tutti, ed è difficile pensare ad altro. Tutti i tecnici e gli addetti ai controlli devono fare un esame di coscienza.

Terremoto del Centro Italia 2016Da impiantista, soffermandomi sulle vittime, pur non essendo edotto per affrontare un argomento legato al fenomeno naturale, comunque vorrei sollecitare per una riflessione gli addetti di cui sopra, oltre che agli Operatori coscienti delle proprie responsabilità.

Ritengo tutti convengono che qualsiasi causa, naturale e non, debba richiamare l’attenzione degli addetti a vario titolo allorquando può provocare danni anche ad una sola persona.
Eppure a volte mi sembra che nei fatti, non è così.

Se a causa di un terremoto o altro fenomeno catastrofico le vittime si registrano tutte in una volta, si rivolta, giustamente, il mondo intero. Se durante un periodo più lungo le vittime sono di numero maggiore, ma successe ad una a una, spesso passano quasi inosservate.

Noi Impiantisti abbiamo vissuto situazioni assai più disastrose di quella degli edifici che crollano mietendo numerose vittime, e direi che, anche se fortunatamente in misura più ridotta, le viviamo ancora oggi.

Negli anni ’80 a causa della poca sicurezza e affidabilità degli impianti, in particolare gli elettrici, a servizio di tutti gli edifici, sia pubblici che privati, le vittime per elettrocuzione si registravano in qualche migliaio l’anno, più del triplo di quelli dell’ultimo terremoto.

E’ vero, l’assurda carneficina silente portò, dopo circa dieci anni di studi, convegni e commissioni tecniche, alla emanazione della nota Legge 46/90, oggi aggiornata con il DM 37/08.
Anche se per attuarla ci sono voluti circa vent’anni, sin da subito il numero di morti è diminuito significativamente, prima nelle civili abitazioni e poi progressivamente anche nei luoghi di lavoro. Le statistiche ufficiali riportano per gli anni dal 2011 al 2013 una percentuale di morti per folgorazione del 2-3% rispetto al numero degli infortuni mortali.

Ma anche questi numeri non sono alti?

Diverse fonti piuttosto attendibili riportano che oggi circa un terzo della popolazione italiana vive in case non adeguate sismicamente.

Da umile tecnico impiantista, mi chiedo:

Quanti sono gli edifici privati o pubblici e adibiti a luogo di lavoro, ad abitazione, a scuole, a studi medici, etc., non adeguati per la maggior sicurezza sugli impianti?

Quanti sono i controlli effettuati ai fini della sicurezza dagli Enti preposti?

Ventilazione con presa fumi

Ventilazione con presa fumi

Autoclave edificio pubblico

Autoclave edificio pubblico

Autoclave di condominio

Autoclave di condominio

Che forse un morto ogni tanto, come la vittima di qualche settimana fa a Trapani per causa di un impianto fumario difettoso, probabilmente non installato correttamente o mal mantenuto, non è equiparabile a un micro terremoto?

Salvatore Puglia – Direttore di CNA SI