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Il risparmio energetico e la domotica

L’applicazione della domotica permette di rendere più sicura la casa, ma con la gestione attraverso i Sistemi Domotici si ha la possibilità di intervenire migliorando il confort e il risparmio energetico.

Benessere ambientale e ottimizzazione dei consumi energetici sono migliorabili intervenendo su alcuni parametri di riferimento:

  • la temperatura dell’aria;
  • la temperatura media radiante;
  • l’umidità relativa dell’aria;
  • la velocità media relativa dell’aria.

Le scelte progettuali in riferimento alle soluzioni impiantistiche, di conseguenza, devono essere fatte con cura per quanto riguarda la circolazione dell’aria, la distribuzione uniforme della temperatura e del’umidità.
Assume particolare importanza il controllo dei parametri attraverso la gestione degli impianti e poter dare la possibilità all’utente di intervenire direttamente, preferibilmente centralizzando il tutto in un’unica Unità Centrale Intelligente, in sostituzione delle diverse apparecchiature diffuse.

Il compito di rilevazione può essere assolto dai soli sensori opportunamente posizionati negli ambienti interessati, i quali danno tutte le necessarie informazione alla Centrale che interviene in funzione dei livelli scelti dall’utente stesso.
Un’opzione migliorativa è rappresentata dalla possibilità di gestire singolarmente gli ambienti, un’area interessata da più ambienti o contemporaneamente la totalità degli ambienti che compongono l’unità asservita dagli impianti: gestione delle zone o degli scenari.

Ogni utenza dell’impianto o degli impianti integrati sarà alimentata da un dedicato impianto elettrico e le porte in output dell’Unità Centrale possono essere paragonate a degli “interruttori funzionali” ad ogni utenza collegata.
Tutti gli ingressi della stessa Centrale possono ricevere comandi dai diversi sensori e indirizzarli per una azione o più azioni precedentemente programmate di “manovra dell’interruttore”.
Aggiungendo al sistema anche i comandi manuali (pulsanti), la centrale risponderà a tutti gli input, anche combinati tra sensori e comandi manuali.

Già quanto descritto, definibile Sistema Domotico, basterebbe a dare la conferma di quanto possa incidere favorevolmente per una equilibrata e performabile gestione degli impianti, sempre rispondente alle esigenze dell’utente, ancorché variabili nelle diverse situazioni, anche occasionali.

Programmando gli scenari ad esempio come:

  • 1) Scenario “buonanotte” = Inserimento dell’antifurto in modalità notte, insieme all’impostazione delle soglie di temperatura coerenti con le “temperature notturne”;
  • 2) Scenario “esco di casa” = Inserimento dell’antifurto in modalità totale, insieme all’impostazione delle soglie di temperatura coerenti le “temperature assenza da casa”;
  • 3) Senario “chiudi tutto” = chiude tutte le serrande o altro.

Abbinando lo scenario 3) con uno o un’altro degli altri due scenari, possiamo ottenere:

  • 4) Scenario “chiudi tutto e buonanotte” = chiusura serrande + antifurto notte + clima notte;
  • 5) Scenario “chiudi tutto che esco di casa” = chiusura serrande + antifurto totale + no clima.

Ma va da se che, la possibilità di attivazione/disattivazione delle funzioni programmate a distanza, data dall’interfaccia della centrale con la rete, che a sua volta permette di comunicare con la stessa utilizzando un’apposita applicazione per smartphone o tablet, l’ottimizzazione dei consumi energetici può raggiungere livelli superiori senza interferire sul confort.

Da diverse fonti autorevoli di ricerca è stato confermato che un impianto domotico asservito ad una unità abitativa può far risparmiare fino al 12 % di consumi elettrici e fino al 26% dei consumi per la climatizzazione invernale. Considerando che trasformare un impianto tradizionale in un impianto domotico comporta un investimento che va dai 1.500 ai 2.500 euro per una abitazione media, a secondo della dotazione domotica, e che l’intervento beneficia delle agevolazioni fiscali del 50%, si può confermare che al momento l’investimento può considerarsi tra i più convenienti.

A cura di Salvatore Puglia – Direttore di CNA SI