Come funziona un impianto di produzione acqua calda a collettori solari i termoidraulici lo sanno, li installano da sempre. Ma se non integrano le conoscenze con “come funziona il Conto Termico”, rischiano di consegnare i propri clienti direttamente alla distribuzione con tutto il profitto della commessa.
Il Conto Termico viene introdotto con il DM del 28 dicembre 2012 ed è uno dei meccanismi di incentivazione per incoraggiare gli interventi di efficienza energetica negli edifici.
Il Decreto indica le tipologie di interventi che possono essere incentivate e individua il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) come soggetto gestore del meccanismo di incentivazione ed erogatore dell’incentivo.
Nel sito dello stesso Organismo, a far data 13 aprile 2013, sono disponibili in dettaglio le regole che normano tutta la procedura.
La disponibilità complessiva annua indicata nel Decreto ammonta a 900 milioni di euro, di cui 200 milioni destinati per gli interventi delle Amministrazioni Pubbliche e 700 milioni destinati a coprire gli interventi dei soggetti privati (persone fisiche, condomini, titolari di reddito d’impresa e titolari di reddito agrario.
L’incentivazione prevista dal Conto Termico non è cumulabile con altri incentivi statali, ad eccezione per i fondi garanzia, fondi di rotazione e agevolazioni in conto interessi.
Quindi l’incentivo non può essere richiesto se il soggetto si avvale dei Titoli di Efficienza Energetica, delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni (50%) e per quelle previste per la riqualificazione energetica (65%).
Non è soggetto a ritenuta del 4% in quanto contributo in conto impianti ed è da considerarsi duori campo iva, quindi non soggetto all’obbligo di emissione di fattura.
Il meccanismo del Conto Termico ammette:
- La produzione di acqua calda sanitaria,
- L’integrazione dell’impianto di riscaldamento;
- Il solar cooling;
- La generazione di calore nei processi industriali;
- L’integrazione delle reti di teleriscaldamento.
Rientrano nel meccanismo sistemi con superficie lorda fino a un massimo di 1.000 mq.
Gli impianti possono essere realizzati sugli edifici e sulle serre e sulle relative pertinenze.
Per gli stabilimenti balneari, campeggi e altro, dove non esiste un opificio si devono indicare i riferimenti catastali dell’area destinata all’impianto.
Il contributo è di ammontare forfettario anche se è legato alla alle spese sostenute.
L’ammontare del contributo viene erogato con rate annuali per due anni per superficie fino a 50 mq e per cinque anni per superficie superiori a 50 mq, fino al massimo di 1000 mq.
La dove corre l’obbligo di installazione di rinnovabili (nuovi edifici), l’incentivo può essere richiesto solo per la parte eccedente l’obbligo.
L’incentivo viene calcolato sulla superficie lorda installata e ed espresso in €/mq con valori diversi a secondo dell’applicazione e della taglia, e soggetto alla trattenuta dell’1% con massimale di € 150, per coprire i costi di gestione del meccanismo.
Le regole applicative emanate dal GSE indicano i diversi documenti da allegare alla richiesta, tra i quali l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti il corretto dimensionamento dell’impianto, i requisiti minimi, il rispetto delle normative e la data della ultimazione dei lavori.
Per gli impianti sotto i 50 mq è prevista una procedura semplificata dove non è necessaria la relazione tecnica di progetto e in sostituzione dell’asseverazione può essere allegata un dichiarazione prodotta dal soggetto responsabile con allegata certificazione del produttore dei componenti impiegati attestante i requisiti minimi.
In ogni caso, oltre che ad indicare la data di conclusione dei lavori, è richiesto di allegare una documentazione fotografica della vista in dettaglio del collettore posto in opera, del boiler, dell’insieme in fase di installazione, dell’insieme completato e del sistema di regolazione della portata.
Requisiti dell’impianto
Ad esclusione di quelli a concentrazione, i collettori devono essere conformi alla norma UNI EN 12975 e per quelli installati dopo il 29/03/2013 è richiesta la certificazione “solar keymark”.
Per qualunque tipologia di collettori sono imposti i valori minimi di rendimento riportati nelle regole pubblicate dal GSE sul sito del conto Termico.
Qualora l’impianto solare termico installato sia a copertura parziale del fabbisogno della climatizzazione invernale è obbligatorio inserire valvole termostatiche a bassa inerzia termica su tutti i corpi scaldanti, eccezione fatta per i circuiti a bassa temperatura (inferiore a 45°) con ambienti gestiti da termoregolazione a centralina.
Per meglio comprendere
1) Per un sistema solare termico destinato alla produzione di acqua calda sanitaria a servizio di una utenza residenziale con superficie captante lorda di 6 mq, con un costo complessivo “chiavi in mano” pari a € 7.000 (costo €/mq € 1.167), ipotizzabile per un piccolo impianto a circolazione forzata. Il contributo previsto di 170 €/mq in 2 rate annuali e per 2 anni ammonta a € 2.040. Pertanto il costo effettivo dell’intervento sarà di € 4.960, che se consideriamo un’area altamente soleggiata come quella del sud d’Italia, sarà pienamente recuperato in circa di 10 anni con il confronto della stessa energia termica prodotta con un apparecchio a gas.
2) Per un sistema solare termico più semplice, quale un impianto a circolazione naturale, con superficie captante lorda di 4,10 mq, con costo complessivo “chiavi in mano” pari a € 2.000 (costo €/mq € 488). Il contributo previsto di 170 €/mq in 2 rate annuali e per 2 anni ammonta a € 1.394. Pertanto il costo effettivo dell’intervento sarà di € 606, che se consideriamo come al 1° esempio, sarà pienamente recuperato nei primi 2 anni o al massimo in 3 anni se il consumo di acqua calda è di 2÷3 persone.
In conclusione, non è difficile per gli installatori, dimostrare ai propri clienti che con il supporto del Conto Termico, per il momento, uno degli investimenti migliori è proprio quello del miglioramento energetico del proprio immobile. La sola condizione rimane che in esso si consumi acqua calda.
E che si può fare di più, anche per altro, con l’incentivo del 65%.
Ma soprattutto, diventa facile, ricordare al cliente che l’impianto lo realizza e lo consegna funzionante l’impresa abilitata, che ne risponde responsabilmente nel tempo.
A cura della segreteria di CNA SI